Il Centro Culturale di Milano e Famiglie per l’Accoglienza propongono tre incontri e dialoghi con Mariolina Ceriotti Migliarese
Martedì 9 aprile 2024
ore 20.45
Auditorium CMC
Largo Corsia dei Servi 4, Milano
La differenza come offerta per la singolarità.
Antico o anche futuro? Il maschile e il femminile
Martedì 14 maggio 2024
ore 20.45
Auditorium CMC
Largo Corsia dei Servi 4, Milano
Attori di un inizio o spettatori di un declino?
Famiglia, matrimonio, autorealizzazione.
Proiezioni pr:omosse da Famiglie per l’Accoglienza in Italia:
Forlì – c/o Parrocchia di Coriano, via G.Pacchioni 44/A
Cesena – Aula Mondarini del Seminario, via Seminario 85
Perugia – sede di Comunione e Liberazione, via Bartolo 53
Gualdo Tadino – sede P-TREE, via don Bosco 50
E se fosse principalmente la distrazione da se stessi -e dalle relazioni che siamo- a farci ritenere sconfitti in quelli che sono stati i nostri sogni, progetti, aspettative?
La stessa distrazione a farci pensare, provare -finanche a realizzare- un nostro corpo differente, possibile tecnicamente?
Distrazione da cosa? Dalla mia esperienza, che è l’ultimo dato impedito ai Poteri di rubare.
Mentre il dibattito pubblico martella sulla fine della famiglia (in grande crisi), sulla crisi perenne dei legami, sulla fluidità come chance o risorsa, la vita invece cresce, patti generazionali si stringono, giovani e adulti scoprono la realizzazione di se. Solo fortuna?
Gruppi di pensiero, che per esistere si alleano con mercati “circolari”, aziende sanitarie o di comunicazione, desiderano rappresentare l’avanguardia dell’esperienza, per realizzare una felicità nuova e nascosta o -più precisamente forse- una infelicità trascurabile, ma evidente di se.
E se fosse la nostra singolare voce, epperò non ego-ista, ma immersa nel noi -perché veniamo da qualcuno e da soli non si vive mai, neanche si sopravvive- la voce che dovremmo riscoprire e condividere per trovare la via che rende vera la meta?
Ma come decifrarla, alla luce di quale criterio vero, giusto, buono e finanche bello?
Dalla presenza nella società e nella cultura, dal lavoro di famiglie che accolgono in mutuo sostegno adottivo piccoli e ragazzi, è nato il desiderio di creare temporaneamente un luogo -fare centro culturale- come una casa dove dialogare e trovare parole nuove o meglio quell’esperienza corrispondente alle grandi parole che definiscono l’io, il noi, la storia personale di una civiltà.