La cultura dell’accoglienza viene da lontano. L’esperienza del popolo ha espresso nei momenti più difficili della storia uno spazio privilegiato all’ospite. Nonostante le cadute delle ideologie, abbiamo imparato nella pratica secolare della carità cristiana che l’accoglienza dell’altra persona è via privilegiata per l’incontro con quel Dio che si manifesta prima di tutto nel volto di un uomo.
La cultura è sempre riflessione sistematica di approfondimento dell’esperienza. Una “cultura dell’accoglienza” pertanto non può barare, ha da “stare sul pezzo” della domanda su di sé: Come vivo la bellezza o la fatica di un’altra persona che mi sta accanto? Che coscienza ho del dono che è per me, anche quando la sua diversità mi diventa talvolta motivo di scandalo?
Vi sono libri e pubblicazioni generati dalla nostra esperienza, vi sono alcuni film o romanzi che ci hanno commossi o che, anche se non interamente condivisi nei loro contenuti, ci consentono di andare più a fondo nella incessante ricerca del significato dell’accoglienza.
E’ sempre nuovo e affascinante cercare le ragioni dell’accoglienza insieme a qualcuno che ci accompagna in questo percorso, senza mai dare nulla per scontato.