Tra i doveri degli affidatari, la legge sottolinea con decisione quello di mantenere i rapporti con la famiglia d’origine dell’affidato. Questi rapporti sono in genere regolati dal Servizio Sociale, che stabilisce ogni quanto tempo il bambino può vedere i suoi genitori. In ogni modo l’affidatario deve sapere con chiarezza che l’affidato non è “suo“, che il minore ha una sua famiglia, nella quale rientrerà e alla quale lo uniscono legami profondi e ineliminabili.
La famiglia affidataria deve cercare di valorizzare il più possibile il bene presente nei genitori del minore: accogliere e voler bene significa valorizzare tutta la sua storia e tutti i legami che ha. Molte storie mostrano che la famiglia affidataria non si sostituisce alla famiglia d’origine, che rimane presente nella vita del minore, solo se in qualche modo accoglie anche questa. Non perché se ne faccia carico dal punto di vista sociale: anche se spesso è accaduto che una famiglia affidataria sia stata fonte di aiuto concreto alla famiglia d’origine per l’affronto delle proprie difficoltà, il compito della famiglia affidataria nei confronti della famiglia d’origine di un minore accolto è di cercare di coglierne il bene, anche se nascosto sotto molte cose sbagliate.