News

Il racconto di un’accoglienza

“Aprendo il nostro cuore ci siamo resi conto che da soli non possiamo fare nulla, è stato un ricominciare partendo da quell’incontro che avevamo fatto tanti anni fa, siamo ripartiti da quello sguardo che ci aveva accolti”.  Ausilia e Giuseppe hanno portato la loro testimonianza di accoglienza al pellegrinaggio di inizio anno dell’associazione in Toscana, che si è svolto al Santuario di Santa Maria delle Vertighe (Arezzo) domenica 13 ottobre.

Rispondendo ad una richiesta di ospitalità, Ausilia e Giuseppe accolgono in casa una studentessa afghana rifugiata in Italia, in attesa di assegnazione di un alloggio universitario. L’incontro con R. è anche incontro con una storia e una tradizione molto diverse, con la sua difficoltà davanti ad alcune situazioni. Un giorno Ausilia la trova in lacrime, la abbraccia e cerca di capire i suoi problemi. Da lì nasce un rapporto di fiducia: “Grazie all’unità della nostra famiglia, dove ognuno di noi era per lei un riferimento prezioso, grazie agli amici diventava tutto più bello, più vero non ci sentivamo soli – racconta Ausilia -. In questo gesto di accoglienza abbiamo affidato tutto ad un Altro, abbiamo capito che tutto è per un compimento ed un arricchimento, un’apertura del nostro cuore a quel qualcosa di bello che ci stava accadendo. Come dice don Giussani, la realtà è un segno che ci spinge su nuovi traguardi e solo se uno è disponibile e positivo capisce il segno”.

R., concluso il periodo di ospitalità a casa di Ausilia e Giuseppe, si trasferisce e scrive così: “Grazie per tutto quello che avete fatto per me. Mi dispiace se ho mostrato qualche reazione o fatto qualcosa che ha reso qualcuno infelice. Ero solo molto spaventata. Ora sto meglio. Ricordo la prima volta che venivo a casa vostra piangevo perché non sapevo cosa aspettarmi e erano molte le cose che mi spaventavano. Ma dopo aver trascorso tre mesi con voi mi sento al sicuro. Oggi sono andata in un’altra famiglia senza sentirmi spaventata o preoccupata perché so di essere al sicuro con Voi. Grazie ai vostri amici che hanno contribuito al mio tempo qui”.