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Un luogo di speranza, dove l’estraneità è tolta

A Zagonara , vicino a Lugo, c’è una piccola Casa di Accoglienza nata tanti anni fa dagli amici di Famiglie per l’Accoglienza per rispondere al bisogno di ospitalità dei parenti di pazienti della clinica Maria Cecilia Hospital. E’ stato scelto un nome molto significativo: ‘Casa Marta e Maria’ con cui i volontari esprimevano il desiderio di imparare ad accogliere questi ospiti come Marta e Maria accoglievano Gesù nella loro casa. Oggi anch’io faccio parte di questo gruppo di volontarie: puliamo la Casa, accogliamo gli ospiti e a volte li accompagniamo in clinica, a fare la spesa, o alla stazione. Non riusciamo a fare molto di più ma, nonostante questo, la loro gratitudine è grande e così aumenta in noi la consapevolezza che è veramente un Altro che fa le cose e che passa attraverso la nostra semplice accoglienza. Mi stupisce sempre vedere che queste persone arrivano spaesate, così lontane dal loro paese e preoccupate per i loro cari ricoverati, ma subito sentono il calore di una casa, un luogo accogliente dove vivere serenamente nelle lunghe ore di attesa, in cui sono accompagnati in un momento difficile della loro vita. Mi colpisce molto sperimentare che, nonostante il poco tempo dedicato a queste persone, loro diventano subito familiari fra loro e con noi, così l’estraneità è tolta e si condividono ansie, dolori e gioie. Questa Casa è un luogo di speranza sia per gli ospiti che per noi che impariamo a condividere i bisogni dell’altro e che domandiamo che questo sguardo più accogliente sia lo stesso con cui guardiamo anche tutte le altre persone nei rapporti soliti della quotidianità, prima di tutto in famiglia, sul lavoro, ovunque.

Aurora