A Udine la mostra “Non come ma quello. La sorpresa della gratuità”: parlano le testimonianze
Dal 14 al 22 ottobre la mostra per i 40 anni di Famiglie per l’Accoglienza è stata ospite a Udine.
Davanti alla bellezza che abbiamo vissuto, lasciamo parlare le testimonianze.
Questa prima parte viene dai post-it che soprattutto i ragazzi hanno lasciato. Sono passati circa 500 studenti.
“Mi è piaciuta perché è stato bello, perché mi ha sorpreso tutto quello che mi hanno detto (Chiara, 2° elementare).
“E’ stato molto interessante, e ne esci pieno di domande”.
“E’ stata un’esperienza molto interessante e mi è piaciuto tanto come gli artisti hanno espresso una delusione e si sono rialzati verso la felicità”.
“E’ rallegrante vedere delle persone essere felici!”
“Questa mostra mi ha insegnato che accogliere fa del bene e dà felicità a tutti. Noi tutti per crescere dobbiamo passare attraverso il dolore”.
“Questa esperienza mi ha fatto aprire gli occhi e capire che nulla è dovuto. Ogni piccolo gesto è inaspettato e potrebbe cambiare totalmente l’esistenza di quella determinata persona”.
“Può accogliere veramente solo chi riesce quotidianamente e costantemente a svuotarsi, per fare spazio…a tutto, anche agli imprevisti che hanno un volto”.
Altri pensieri, da chi ha vissuto in prima persona la realizzazione della mostra.
“Sono grata a questa esperienza perchè da voi ho imparato a stare con gratuità davanti alla vita, in particolare oggi con la mamma ammalata, ma anche con i figli…
Ho presentato la mostra a molte persone che non conoscevo. Mi ha colpito vedere nei loro occhi questa sorpresa, vedere che si coinvolgevano e che si lasciavano provocare dai pannelli.
E’ stato un rilancio per me, voglio anch’io guardare le cose così”
“Innanzitutto quando mi è stato chiesto se volevo partecipare all’allestimento della Mostra “Non come ma quello”, non ho avuto alcuna esitazione ad accettare. Perchè? Non è solo per amicizia, ma perchè la storia che ci unisce ormai da molti anni ci ha educati a cosa guardare: all’”ESSENZIALE”.
Cosa mi preme principalmente vedere? Sono dei volti cambiati perchè hanno incontrato LUI. Così è successo anche agli artisti, scrittori, compositori, pittori che hanno incontrato le persone dell’Associazione Famiglie per l’Accoglienza, capaci di stare di fronte a situazioni diffcili e complicate con cuore diverso.
Ho sempre ritenuto l’associazione e gli incontri che fa utili per la mia vita, desiderosa sempre di più di trovare persone vere che sanno dove volgere il proprio sguardo.”
“La mostra è stata per me un momento eccezionale.
A scuola, i ragazzini che sono venuti a visitarla hanno tirato fuori le cose sentite alla mostra…Hanno visto qualcosa di diverso, hanno percepito qualcosa di diverso che ha potuto muovere il cuore delle persone e che è stato riconosciuto dalle persone. Il Signore si è reso presente, perchè è Lui che opera quando le persone cambiano! Lui si è servito di noi per rendersi presente.”
“E’ stato chiaro che la mostra è stata voluta dal Signore, noi eravamo solo le Sue braccia. Si è visto ancora una volta come a noi, nonostante cerchiamo di organizzare bene le cose, succedano sempre tanti imprevisti, però alla fine tutto si conclude nel migliore dei modi.”
“Tutti sono rimasti stupiti, anche persone che conoscevo e credevo sapessero già.
E’ venuta fuori una bella amicizia tra di noi: tutti quelli che hanno contribuito a fare e disfare è stato come fosse casa loro. Anche la nostra diversità è venuta fuori, ma è stata una ricchezza.
Abbiamo avuto ritorni stupefacenti, chissà cosa è risuonato in queste persone…”
“La mostra mi è piaciuta molto, soprattutto per quello che mi ha ricordato. Infatti mi sono ritrovata in molti passi, anche in quello che ci ha detto la guida. Basta pensare alla frase di inizio di Don Giussani: parla di due cose delle quali ho capito l’importanza in questi sei anni di affido. Quanto sia importante sentirsi accolti, in questo caso in una famiglia, e di come ci si possa sentire a condividere non solo le cose materiali, ma anche le cose intime, “quelle dentro di noi”.
Quando la guida ci parlava di suo figlio, di come fosse il loro rapporto o di come fosse difficile all’inizio accettarsi, mi sentivo come se stesse descrivendomi. Quello che più ho apprezzato è stato il pannello dove c’erano testimonianze di ragazzi che hanno vissuto in prima persona l’affido o l’adozione, mi sono riconosciuta in loro. E’ importante sentire chi vive queste esperienze in prima persona, sia delle famiglie che accolgono che dei ragazzi accolti.
Già prima ammiravo, apprezzavo e rispettavo ciò che le famiglie accoglienti fanno, ora tutto ciò si è moltiplicato enormemente. Grazie.”