Quello che per noi è un problema, diventa per voi un’avventura umana
“Quello che per noi è un problema, diventa per voi un’avventura umana” è quello che si è sentito dire da un direttore dei servizi sociali Gimmi Garbujo, di Famiglie per l’Accoglienza, a proposito di affido.
Il tema è stato affrontato a Verona il 27 gennaio 2023 al Palazzo della Gran Guardia dove si è tenuto un’iniziativa dal titolo “Racconti-amo l’accoglienza: percorsi di solidarietà familiare nei centri per l’affido e la solidarietà familiare (CASF) di Verona e provincia“.
Al convegno hanno partecipato circa 180 operatori sociali, tra assistenti sociali, psicologi ed educatori operanti nei territori di Verona, Vicenza e Padova ed è stato un bellissimo esempio di collaborazione e sintonia tra i vari soggetti coinvolti nell’esperienza dell’accoglienza familiare, capaci di custodire insieme il bene del bambino e della sua famiglia.
“Abbiamo la fortuna,” ha detto Raffaele Grottola, direttore dei servizi socio-sanitari dell’AUSLL 9, “di avere quattro associazioni che hanno fatto la storia dell’affido”. L’iniziativa nasce infatti dall’esperienza di collaborazione nata tra le Associazioni affidatarie che operano nel territorio provinciale (Famiglie per l’Accoglienza, Movimento per l’affido e l’adozione onlus, Amici della Comunità Papa Giovanni 23°, Una Famiglia in più onlus) e della fattiva e virtuosa sinergia con l’Istituzione pubblica e il Terzo Settore. E’ intervenuto anche Pasquale Borsellino, direttore della U.O Famiglia minori, Giovani e servizio civile della Regione Veneto che ha parlato di “prossimità”, cioè capacità di dare la risposta più vicina possibile a dove nasce la domanda e di “generatività”, intesa come un processo di moltiplicazione di energie e risorse.
Oltre a Raffelle Grottola, Pasquale Borsellino e Gimmi Garbujo, all’evento sono intervenuti a raccontare l’esperienza del Casf anche Marco Giordani, Valeria Colosi e Bruna Zocca che hanno parlato del Casf del distretto 3 e 4 della AULSS 9 Scaligera e Vilma Castelli, Sara Terziotti, Elena Bergagnoli, Gian Battista Marchesi, Veronica Benetti del Casf del Comune di Verona.
Sensibilizzazione del territorio all’accoglienza familiare, interventi di sostegno solidaristico prossimale per famiglie vulnerabili, gruppo di auto-aiuto per famiglie affidatarie sono alcune delle risposte attivate. Commovente in questo senso il racconto di Garbujo, che alla domanda sulle ragioni che portano una famiglia a fare affido, risponde così: “per gratitudine, perché la famiglia è un soggetto fondato sull’accoglienza e sul riconoscimento dell’altro. In questo luogo di unità tra papà e mamma entrano i figli, e nel tempo questo abbraccio si dilata fino ad accogliere tutti. L’accoglienza è l’espandersi di questo abbraccio che si può offrire a qualcun altro».
L’iniziativa è nata dall’idea che le buoni ragioni dell’accoglienza familiare vanno coltivate e curate assieme per continuare ad essere il motore di queste esperienze di vita e le testimonianze ascoltate hanno raccontato di come questa accoglienza sia vantaggiosa per tutti – famiglie accolte, famiglie accoglienti e servizi.
E’ possibile essere accoglienti mettendo a disposizione quel tempo/spazio che ognuno è in grado di dare. Per questo le forme di accoglienza sono diverse e tutte importanti e vanno dalle poche ore alla settimana al tempo pieno, tipico di un affido residenziale.
Molte famiglie che si rivolgono ai Servizi Sociali con qualche difficoltà nella cura ed educazione dei propri figli , hanno bisogno non tanto o solo di risorse materiali ma di risorse immateriali cioè relazione, affetto, calore, comprensione, ascolto ,condivisione, autorevolezza. Queste proprietà e qualità possono essere attivate all’interno di percorsi di accompagnamento che prevedano la presenza, a fianco dei servizi, anche di famiglie accoglienti.
Questo accompagnamento è la chiave di tutto, perché come ha testimoniato una ragazza di 30 anni, che è stata in affido dai 14 ai 18 anni, «la mia famiglia affidataria ha resistito perché non era da sola» e questo convegno ha raccontato di come quest’avventura si possa fare insieme.