#dònàti: la bellezza dell’accoglienza ha attraversato l’Italia
Sabato 26 gennaio gli eventi organizzati dal Forum delle Associazioni Familiari in tante città d’Italia: ampia partecipazione di famiglie e di giovani e molte presenze istituzionali. Ecco alcuni racconti
A Parma la sala è gremita, ci sono oltre 150 persone. Intervengono Francesca Donati (chi poteva aprire se non lei che si chiama così…) rappresentante della presidenza della Regione Emilia Romagna, e mons. Solmi, vescovo di Parma, che sottolineano come l’accoglienza familiare è un contributo essenziale alla collettività sempre meno collettività; l’affido è un antidoto alla chiusura e alle chiusure delle persone; è una scuola di vita, civiltà e democrazia.
“Desidero essere dono; non posso non concepirmi se non come dono -racconta Maddalena di Famiglie per l’Accoglienza -. Se la mia mamma naturale non si fosse donata a questa famglia accogliente non ci sarebbe stato poi tutto ciò che è seguito; quindi sono stata donata e lì è iniziata un’attesa … poi la bellezza di questa storia. Ora ho un compito: dare speranza a chi fa questo percorso. Spesso sembra prevalere il male ma in realtà da quella crepa viene tutto il bene.”
A Milano, nel bel contesto di Villa Litta, don Mario Antonelli, Vicario Episcopale per l’educazione e la celebrazione della fede della Diocesi di Milano, ha ricordato le parole del Papa dette prima di partire per Panama: “La paura ci rende matti”, evidenziando la differenza tra questa pazzia e la “follia del Vangelo”; seguendo questa follia, invece di un cuore stipato dalla paura in cui non si trova posto per l’accoglienza, è possibile avere un cuore grato capace di donarsi agli altri, come è stato testimoniato dalle famiglie adottive e affidatarie di varie associazioni che sono intervenute.
A Verona nella sala più prestigiosa della città offerta dall’amministrazione comunale c’erano oltre 250 persone, molte in piedi, moltissime giovani. Accanto a molte presenze istituzionali ed ecclesiali, una serie di testimonianze sulla prossimità familiare, l’affido diurno, l’affido residenziale e l’adozione. E alla fine le testimonianze dei figli accolti e accoglienti che hanno commosso la platea.
“A 13 anni -racconta Nicola– i miei genitori hanno detto a cena a me e ai miei due fratelli che avevano in mente di ospitare per due giorni a settimana un ragazzino con dei problemi familiari e un ritardo, e ci chiesero cosa ne pensammo : la mia risposta secca fu “no”, perché casa mia era casa mia e non di altri. Loro hanno accolto questo ragazzo in casa nonostante il mio dissenso. (…) Crescendo ho realizzato pian piano che mi si poneva una scelta: vedendolo così spesso, o lo dovevo evitare e dovevo accettarlo. Principalmente per vivere meglio.
Andando poi all’università dove sono stato accolto in casa di altri e a mia volta accogliendo ogni anno nuova gente, mi è rimasto il pungolo di M. a casa mia, che nel frattempo cresceva e continuava a venire a casa. Anche adesso che sono tornato, il giovedì lo trovo sempre a cena. Mi sono accorto che lui é lì perché ha bisogno, e anche se con fatica, devo e voglio fare i conti con lui. E pian piano ho accettato che lui ci sia, l’ho accolto semplicemente accettando che venisse e che fosse lì, con noi. (…) Non mi infastidisce, anzi, se non c’è lo noto e chiedo dove sia. È entrato a far parte della mia vita e anche i suoi genitori, anche se sgangherati forse più di altri, ma li ho tutti presenti con affetto.”
Nella splendida cornice dell’Aula Magna universitaria di Teramo, in un clima di grande cordialità -che si è potuta cogliere nelle parole delle autorità intervenute, degli organizzatori e dei rappresentanti delle associazioni familiari – è messa a tema la bellezza e centralità della famiglia che si apre all’accoglienza di quei bambini o ragazzi che non hanno avuto questo dono.
È stata una festa di condivisione di esperienze per testimoniare a tutti che adottare o prendere in affido è possibile a chiunque e non a persone con particolari doti, e che vi sono tanti luoghi in cui trovare sostegno e compagnia, come i servizi sociali e le associazioni familiari.
“#dònàti è stato per me un Dono” conclude Marco Bulferi, presidente di Famiglie per l’Accoglienza Abruzzo.
“Da un po’ di tempo ci si domandava – racconta Pasquale Magnati, papà affidatario di Termoli di Famiglie per l’Accoglienza -, insieme agli amici della casa Famiglia Papa Giovanni XXIII, come pensare ad un momento di sensibilizzazione sul territorio riguardo al tema dell’accoglienza. L’occasione di un momento condiviso a livello nazionale è arrivata provvidenziale.”
#dònàti a Termoli si è inserito in percorso di condivisione con il Centro Diocesano di Aiuto alla Famiglia Amoris Laetitia.
Il Sindaco di Termoli, dott. Angelo Sbrocca, ha testimoniato, dalla sua esperienza di padre adottivo, che momenti di confronto e sensibilizzazione su temi così importanti sono un bene per la comunità.
È emerso che accogliere è un bene per se, perché in una relazione nuova l’io è chiamato ad una conversione dello sguardo.
Scrive una coppia che per la prima volta ha partecipato a un incontro sul tema dell’accoglienza: “Saremo contenti di conoscere aspetti della vita che fino a ieri sembravano lontanissimi da noi”.
Ad Ancona nella sala del Centro Pastorale di Colleameno circa 100 persone hanno seguito con molta attenzione i diversi interventi che hanno individuato gli elementi essenziali dell’affido familiare, con Annalisa Chiodoni, della comunità Papa Giovanni XXIII, avvocato mamma adottiva e affidataria che a Forlì vive con il marito l’esperienza di una casa famiglia, e Anna Genni Miliotti, docente master e scrittrice e mamma adottiva. Presente anche mons. Gerardo Rocconi Vescovo di Jesi.
Ad Ascoli Piceno oltre 60 Persone si sono ritrovate al Palazzo dei Capitani. Dopo la presentazione del progetto #dònàti da parte di Massimo Orselli ci sono stati i saluti del Vice Presidente del consiglio regionale delle Marche e del sindaco di Ascoli, che ha posto alcune questioni sull’affido familiare partendo dall’esperienza che la sua famiglia sta facendo dell’affido familiare.
E’ stato significativo l’intervento di diverse piccole associazioni familiari oltre che delle associazioni aderenti al Forum, tra cui la testimonianza di Massimo e Flaminia, di Famiglie per l’Accoglienza, che hanno raccontato il loro percorso verso l’affido di un ragazzo undicenne che è diventato loro figlio dopo la maggiore età.
La familiarità vissuta anche nella merenda offerta a tutti, con il contributo delle diverse associazioni, ha testimoniato la possibilità di un dono che le famiglie possono dare e del dono che le stesse ricevono di chi viene accolto nelle proprie case.
A Catania il 31 gennaio, in occasione 2^ edizione della Biennale di Cittadinanza Attiva dal tema “Politiche familiari e sviluppo del territorio per donare futuro”, si è svolto un incontro con l’Assessore al Welfare del Comune di Catania e diverse Associazioni. Gaetano Scornavacche ha partecipato per Famiglie per l’Accoglienza, illustrando anche il progetto #Dònàti , oltre a testimoniare la propria storia d’affido familiare. Dopo il suo intervento, il coordinatore Maurizio Verona ha voluto raccontare del suo personale incontro con Famiglie per l’Accoglienza e come questa nuova realtà fosse diventata una nuova provocazione per lui e sua moglie.
Dopo gli interventi, è stata fatta all’Assessore la proposta di nominare un dirigente di un dipartimento che all’interno del Comune di Catania si occupasse della famiglia in tutte le sue dimensioni. Questo potrebbe diventare (ci auguriamo) un invito a fare la stessa proposta negli altri comuni.
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