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La storia riaccade in Romania

Il 22 settembre si è svolta la giornata di convivenza di Famiglie per l’Accoglienza della Romania: il racconto di Giancarlo Diodati.

“Come potrei ringraziarti per tutto questo amore….”, queste le parole di uno dei canti della S.Messa celebrata dal Vicario Episcopale di Timisoara durante la giornata di convivenza di Famiglie per l’Accoglienza della Romania sabato 22 settembre.
A Timisoara , mettendosi in cammino da Cluj, da Bucarest e dall’Italia, un piccolo ma vivace gruppo di amici ha aderito ad un invito, “ha potuto fare l’esperienza di una novità” -commenta Marco Mazzi-, ha potuto gustare la bellezza di un avvenimento.
Ruxandra racconta: “L’incontro è stato talmente imprevisto nella portata che genera tante domande. La prima è: ma cosa c’è che quando siete presenti voi accade un cambiamento alle nostre persone?”
Che cosa c’è?
Una storia grande fatta di volti, di famiglie che vogliono imparare a contemplare, a mettersi in ginocchio di fronte ad ogni gesto di gratuità che si manifesta, che vogliono accompagnare, fare compagnia, servire tutti coloro che vivono l’accoglienza e offrire tutto ciò che vivono di bene, di gratuità a tutti quelli che incontrano e in tutti gli ambiti in cui vivono, restando attaccati all’origine.
Parla Hana di Timisoara: “Perché l’accoglienza inizia in primo luogo da me e dai miei cari, volendo loro bene, accettandoli e abbracciando la loro diversità, stando di fronte a loro cosi come sono, con la mia fragilità, riconoscendo che Dio è quello che ha fatto il destino buono per ognuno di noi, e il nostro piano umano, a volte cosi povero, senza Dio non può essere raggiunto. L’accettazione e l’abbandono in Lui cambia tutto, soprattutto il mio cuore. E posso farlo perché a mia volta sono stata abbracciata e perdonata tante volte, cosi mi metto in azione.”
Mia racconta di una giornata in cui “è accaduto qualcosa che mi ha svegliata, mi ha donato una vivacità inattesa”, e questo dentro una libertà sempre sorprendente.
Continua Hana: “Spesso paura e vergogna impediscono di condividere la vita così come è. Lì assieme è accaduto qualcosa che ha permesso questo passo, non ci siamo sentiti giudicati ma aiutati a crescere.”

La giornata di convivenza ha reso inoltre possibile l’incontro con realtà diverse dalla nostra: il Vescovo di Timisoara si è reso presente con un messaggio, il Vicario è venuto per celebrare la Santa Messa; era presente Adriana, responsabile di una casa di accoglienza per ragazze sole e in difficolta del MEC, movimento laico legato alla congregazione Carmelitana ed era presente Simona, responsabile di Fundatia, che accompagna e accoglie giovani che erano in orfanatrofio.

“E’accaduta una misura inaspettata, un vero avvenimento” commenta Alberto Pezzi, tutto è andato oltre le aspettative e superando le preoccupazioni organizzative.
L’esperienza di condivisione con gli amici venuti dall’Italia fa dire a Carmen: “Ascoltandovi mi accorgo che domani torno a casa cambiata. Famiglie per l’Accoglienza è un luogo che apre l’orizzonte, e rilancia la mia vita reale, strumento perché sia più chiara nella mia vita la vittoria di Cristo”.

“Ogni volta che ti ho chiamato quando ero assetato, non mi hai lasciato senza risposta.
Voglio essere sempre sotto la tua mano, ho sete del tuo amore.
Quando ti ho cercato, ti sei lasciato trovare.
Riempimi di nuovo con la Tua presenza”.
Queste le parole del canto finale della S. Messa che chiudeva la giornata, sicuramente un richiamo dello Spirito a non disperdere nulla di quanto vissuto insieme.

Giancarlo Diodati