“L’accoglienza fa sentire liberi”
Un’amica dell’associazione racconta e ringrazia per la compagnia ricevuta quest’anno
Cari tutti amici di Famiglie per l’accoglienza,
vi scrivo per ringraziarvi alla vigilia della nostra festa di fine anno.
Pensando a voi mi rendo conto che sono posta di fronte alla radicalità dei rapporti più cari e definitivi che vivo. Quest’anno ho perso mia madre ed è stata l’ultima di una serie di piccole e grandi ferite, di piccole e grandi perdite.
Nella mia vita potrei guardare l’amore che non ho più, quello che non ricevo e quello che non so dare, ma l’incontro con voi amici dell’Associazione mi ha fatto fare l’esperienza dell’accoglienza. Non parlo di quella di noi papà e mamme affidatari e adottivi nei confronti dei nostri bambini e ragazzi, ma di quella che io sto sperimentando nei miei confronti.
Adesso capisco perché si può essere liberi quando si è come un bambino in braccio a sua madre. Nelle mie giornate posso guardare all’amore che non c’è più, alla paura, all’inadeguatezza oppure seguire l’abbraccio, l’attenzione, la simpatia di cui mi fate oggetto. La vostra accoglienza mi fa sentire libera e vi ringrazio di questo sguardo nei miei confronti. Voglio imparare a guardare così mio figlio.
In questi giorni di paura e terrore che avvolgono le nostre città europee voi siete un luogo di umanità nuova, che indica che l’amore è sempre possibile, che l’amore è l’ultima parola su di noi.
Daniela