
Accogliere anche la fatica degli altri
La compagnia alle famiglie nel percorso dell’affido, la testimonianza di Nicoletta.
«Ci siamo accorti, quest’anno più che mai, di quanto l’unità tra noi possa essere “generativa”. Nei mesi scorsi ci siamo trovati a presentare in una serata aperta al pubblico la nostra associazione alla città. Siamo partiti dal desiderio di raccontare quello che accade nelle nostre case ed è stato bellissimo perché ci siamo guardati con libertà, ancora una volta stupiti e commossi per la grazia di cui siamo oggetto, nonostante la fatica. Questo sguardo, che è partito nel lavoro tra di noi, ha permesso di guardare in modo diverso anche le coppie che ci sono affidate nei vari corsi adozione o affido. Con due di loro in particolare che hanno già l’idoneità e tutte le carte in regola per potersi giocare in un affido, c’è stata molta fatica perché, di fronte alle proposte di abbinamento, sembravano quasi voler cercare tutte le scuse possibili. Questo atteggiamento mi ha trovato quasi sempre insofferente».
«Mi sono accorta ad un certo punto, però, che non stavo portando in quella situazione lo sguardo che avevo sentito su di me e mi sono detta: “Di fronte ad un mio limite come vorrei essere guardata? Ma soprattutto come vengo guardata e che esperienza faccio in casa e con gli amici di Famiglie per l’Accoglienza?”. Da lì ho cambiato il modo di stare con loro, non più con la pretesa su come devono andare le cose, ma partendo da loro e dall’accoglienza totale e gratuita della loro fatica. Questo non cambia il risultato ma sicuramente io dentro quella circostanza respiro, sono più libera e a loro voglio sicuramente bene ancora di più».
(Nicoletta)