Stava diventando più importante lui della mia bicicletta
December 13, 2024
Domenica 24 novembre ci siamo ritrovati con le famiglie del Veneto presso la parrocchia dei Santi Vito e Modesto di Spinea per incontrare due coppie di amici, da tempo nella nostra associazione. Eravamo circa una sessantina ad ascoltare la testimonianza di Cristina e Giancarlo da Lugo, e di Massimiliano e Maura da Bergamo. Il dialogo è nato a partire da alcune domande che erano state raccolte.
Come la vocazione cresce e si sviluppa? Come ti definisce in quanto compito e responsabilità?
Cristina
La vocazione si mantiene con un passaggio semplice: è una chiamata. Per me scoprire la mia vocazione è stato incontrare famiglie che la vivevano. Quello di cui avevo bisogno era che Gesù fosse prossimo al dettaglio della mia vita, che entrasse nel mio quotidiano. La vocazione è un luogo privilegiato e per custodirla ci viene dato un popolo. La famiglia che avevamo incontrato era un luogo di bene. Gente che si immischia con te nel quotidiano. Era impossibile dire di no a Novella, aveva un’autorevolezza tale che eri stupida a dire di no. E’ una custodia che ti aiuta perché il desiderio del cuore possa rimanere vivo.
Quando ero in difficoltà con la mia fede e la mia storia, mio marito ha fatto un sacco il tifo per me. Lui è stato fedele alla sua chiamata. Mi ha sempre sostenuto nell’essere libera di essere quello che ero. Non ho più bisogno che lui sia quello che io ho in mente, ho bisogno di stare sotto il suo sguardo.
Il “don” della nostra parrocchia è stato un padre per noi. Spesso ci diceva: ricordatevi che ci si sposa in tre! Quando si va in crisi, la cosa peggiore è non guardarsi più in faccia. Abbiamo fatto un pellegrinaggio in un luogo mariano, siamo andati a Medjugorje. Appena tornati è arrivata la telefonata in cui ci hanno detto che sarebbe arrivata Giorgia. La prima parola che ha imparato a dire Giorgia è stata “grazie”.
La fiammella accesa che avevamo dentro non ci lasciava tranquilli. Poi abbiamo capito cosa fosse: eravamo sposi con un’altra vocazione dentro. Nel tempo, è nata la Casa del melograno, innanzitutto un luogo di misericordia. La misericordia però, prima che con i ragazzi accolti, nasce tra di noi.
C’è stato poi un momento in cui ci siamo sentiti completamente incapaci. In quel momento, si alza lo sguardo e si inizia a mendicare: da lì inizia la costruzione del bene. Il buon Dio non ci ha mai abbandonato.
Come si mantiene lo sguardo di apertura, non scontato, verso il marito o la moglie?
Cristina
Ogni giorno ho bisogno di incontrarLo, di stare sotto il Suo sguardo. Come ci diceva Carron qualche tempo fa, si tratta di educazione o d’infarto. Ho capito che dovevo stare legata a tutti quei luoghi che continuamente me lo fanno vedere. Io per prima ho bisogno di non essere scontata. Ho bisogno di qualcuno che educhi il mio cuore. Anche l’infarto, se sei nella strada che il Signore ti ha dato, è un’occasione. Ma non si può ridurre tutto al miracolo. Bisogna amare la strada. Io dell’educazione ne ho bisogno ogni giorno. Per esempio, per perdonare la diversità di mio marito. La diversità diventa una ricchezza solo quando qualcuno ti aiuta a guardarla. Ho smesso nel tempo di cercare di essere d’accordo con lui. Lui ha un modo diverso da me di guardare la nostra famiglia, ma è un modo utile. Così imparo a guardare la mia diversità: la prima persona che ha bisogno di perdono sono io. La prima che tradisce il desiderio di bene sono io. E ho bisogno di qualcuno che mi perdoni. Il perdono mi permette di essere fedele a ciò che serve per vivere.
Perché fare tutta questa fatica? La via nella vita è la conversione. La realtà di ogni giorno è fatta per te, per cambiare, per convertirsi, per arrivare a Lui. Io sono sempre stato appassionato di bicicletta. Un giorno vado in garage e non trovo più la mia bicicletta da corsa. Scopro che l’aveva presa mio figlio in affido, ma la sera quando è tornato a casa era senza bici. Lo rimprovero e poi ci vediamo a cena con la famiglia. L’altro mio figlio mi dice: se l’avessi persa io, ti saresti arrabbiato molto di più. Era vero. Mi sono reso conto che per me stava diventando più importante lui della mia bicicletta. Questo è il guadagno, la mia conversione.