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Il valore dell’opera: tre testimonianze di accoglienza e di bene

Martedì 16 aprile si è tenuta l’approvazione del bilancio 2023 di Famiglie per l’Accoglienza in Emilia Romagna.

È stata l’occasione per riguardare insieme il valore della nostra opera in Regione: i numeri e le voci del bilancio raccontano di azioni e volti, persone che si coinvolgono, storie di accoglienza e di bene, spesso inaspettate.  Subito dopo la presentazione del bilancio sono intervenuti tre amici che hanno testimoniato questo bene.

A. di Rimini ci ha raccontato dell’intenso rapporto con i Servizi Sociali che dura ormai da anni e sostiene decine di famiglie accoglienti tutti gli anni, un rapporto di stima in cui “Ognuno con le sue specificità, cioè noi con la nostra specificità e i Servizi con la loro, ha al fondo lo stesso obiettivo che è quello di accompagnare le famiglie che fanno affido e che fanno adozione in questo percorso e cercare di aiutarle perché questo percorso sia sempre più consapevole”. Una relazione e un lavoro costanti che si cerca di condividere con le famiglie, perché “facciamo esperienza che le famiglie hanno bisogno dei Servizi e che i Servizi fanno una parte di lavoro molto importante per le famiglie. Per questo aiutiamo le famiglie proprio a riconoscere questo aspetto e a non alzare delle difese che non portano niente di buono, a loro prima di tutto”.

C. e A., giovane famiglia di Bologna, hanno condiviso cosa ha significato per loro incontrare l’associazione: “Penso sinceramente che Famiglie per l’accoglienza sia uno di quei posti in cui sente che c’è il segreto della vita, la legge della vita, e sta nella posizione umana delle persone che sono qui” grazie alla quale puoi “abbracciare l’avventura dei tuoi figli anche se non andasse come vorresti, anche finisse male, anche la loro croce, con libertà”. “Questo luogo, questa compagnia sostengono in noi questa posizione umana di dipendenza, quindi la coscienza di essere amati. Poi il resto è conseguenza.”

Infine B. di Cesena , mamma accogliente che usufruisce del progetto di tutoraggio, ha testimoniato il bene ricevuto dalla compagnia costante e discreta del tutor che “ha sentito, visto e vissuto con noi fatica, frustrazione e senso di impotenza. In questo non abbiamo mai sentito giudizio sul nostro agire genitoriale e personale, ma sempre vicinanza e ascolto. Nel tempo, con la competenza, con la pazienza e con il Bene, F. ha costruito con la bambina una relazione importante” e prosegue “Ora io sono stata estromessa dal tema ‘compiti’, la bambina vuole fare da sola e chiedere aiuto a F. Mi dice che devo fare la mamma, non la prof. Sorveglio da un po’ lontano, con molto sollievo la vedo guidata, se vuole e quando ne ha bisogno, come a me non sarebbe permesso.”

E’ stata una serata piena di testimoni di una compagnia concreta e precisa, in tanti aspetti della vita, che ogni famiglia vive e che desideriamo si dilati al mondo intero.