La mostra a Milano: il racconto di un amico
Proponiamo la testimonianza di Marco, colpito da quanto avvenuto grazie al lavoro fatto insieme agli amici durante la mostra itinerante ‘Non come, ma quello. La sorpresa della gratuità’, organizzata a Milano lo scorso mese di ottobre.
“Caro Luca, quello che mi ha colpito (della mostra dei 40 anni dell’ associazione, riorganizzata a Milano), è che, all’interno di un gesto tecnicamente migliorabile e che poteva fermarsi a questa considerazione tecnica, è stato evidente per me che era un gesto mio, proposto da amici, da un luogo di persone senza le quali io non sarei al punto del cammino dove sono. Cammino di figlio innanzitutto e poi di marito e di padre. Esattamente in questo ordine.
La mostra è un continuum di un rapporto quotidiano, di un farsi compagni di viaggio. Proprio perché NOSTRA ha generato la libertà di preparare, invitare e riproporre.
Per molti che ho invitato e che non sono potuti venire c’è stato il desiderio, comunque ,di comperare il catalogo o la promessa di provare a portare la mostra in ospedale dove lavoro, perché potesse diventare occasione nuova di rivivere il miracolo vissuto in questi giorni.
L’occasione della mostra, dall’impegno nei preparativi per cui mi sono appositamente ritagliato giornate libere, io che per il ruolo che ricopro faccio fatica a togliere tempo al lavoro, fino al semplice stare lì, anche solo per il piacere di stare con gli amici condividendo la presenza o per girarla in tranquillità nella stupenda location, ha consolidato la mia certezza di vivere un luogo che è per tutti e che è nostro dovere comunicare e condividere.
Quello che mi ha mosso è stato questo. Non ho fatto nulla di particolare, ma il desiderio era di esserci invocando lo Spirito Santo che potesse usarmi per incontrare quell’ accoglienza che ogni giorno mi prende e mi fa andare avanti. Alla fine, come sempre, la Sua presenza risponde e la mostra è stata generatrice proprio del cuore che muove l’associazione. Contro ogni più rosea aspettativa ha permesso l’incontro di tante storie e la generazione di tante testimonianze, condivise nella stupenda amicizia che ci lega e che ci han fatto crescere ancora un po’”.
Marco V. Resta