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Da una piccola bimba nasce una amicizia profonda, che arriva subito al punto essenziale della vita

Una telefonata ricevuta ben 10 anni fa, una bimba disabile da adottare, un sì detto immediatamente, dopo pochi mesi si scende, si prende un “fagottino”e si porta a casa in Trentino. Quasi 10 anni dopo, numerose vacanze trascorse con la famiglia in Abruzzo, si torna: una festa!
6 famiglie trentine, 9 abruzzesi, arrosticini a volontà, ogni tipo di leccornia, “ove e peppentoni”, un frate francescano che chiede ai bambini da dove vengano, i nostri bimbi /ragazzi che rispondono “..in che senso?”. Noi ridiamo: una domanda strana posta ai nostri figli accolti che vengono da diverse parti del mondo.Da una piccola bimba, sicuramente voluta, ma che poi agli occhi di molti è vista come un problema troppo grande, nasce l’occasione di una amicizia profonda, comunionale ed un grande desiderio di far conoscere gli amici cari ad altri amici cari, “ come un onda che si dilata di famiglia in famiglia” come diceva don Giussani nel “Miracolo dell’ospitalità”. Tra un arrosticino e l’altro nasce un’amicizia che subito arriva al punto essenziale: Chi desideriamo noi?
Perché attraverso questa nostra fragilità, che nell’accoglienza diventa più evidente, incontriamo qualcun altro?
Perché un’amica abruzzese, salita in cielo prematuramente, con un bimbo disabile è ancora così importante per me?
Grazie a questi incontri così veri arrivo ed arriviamo subito a Chi ci tiene insieme.
Grazie ad un arrosticino incontriamo la Vita.
Grazie a quel “fagottino” per essere stata tramite per questa occasione, grazie amici abruzzesi dal cuore immenso.

Roberta