La forza di una testimonianza: il racconto della giornata di inizio anno di Bergamo
L’8 ottobre 2022 le famiglie dell’Associazione della provincia di Bergamo si sono ritrovate presso il Santuario della Basella di Urgnano per la giornata di inizio anno sociale. Il racconto di Giusi.
Un sabato pomeriggio sorprendentemente tiepido di ottobre e un Santuario mariano immerso nella campagna bergamasca sono la cornice al primo ritrovo delle famiglie della nostra Associazione in questo nuovo anno sociale. Il desiderio di ricominciare, portando ciascuno le proprie fatiche, domande, attese e speranze, è ciò che ci ha radunato in tanti, tantissimi, di tutte le età. Prima alla Santa Messa celebrata da don Danilo e, a seguire, al momento delle testimonian ze e infine alla cena tutti insieme. Il cuore del racconto condiviso da Giusy e Ingrid, è la loro esperienza personale vissuta in occasione della mostra “Non come ma quello. La sorpresa della gratuità”, allestita al Meeting di Rimini ad agosto per i 40 anni di Famiglie per l’Accoglienza. Non un resoconto generico quello che le nostre due amiche ci hanno regalato ma un pezzetto di sé, testimoniando proprio ciò che la mostra voleva essere ed è stata per chi vi si è coinvolto nella preparazione, nella spiegazione come guida o semplicemente da visitatore. Ciò che il cuore desidera, l’unica cosa che può sostenere davvero il cammino dell’accoglienza che viviamo, è la possibilità di tornare all’origine da cui è scaturito il nostro sì, di vedere la luce che splende tra le pieghe delle ferite profonde del cuore, di riconoscere con stupore che la gioia si può mescolare al dolore e dar vita a una bellezza che non è opera di mani umane, ma che di esse si serve. Esattamente quello che è accaduto a Max e Maura, i quali a partire da un desiderio che hanno custodito e verificato per 10 lunghi anni, tra pochi giorni inaugureranno a Bolgare la Casa del Melograno. In pochi sono riusciti a trattenere la commozione quando, attraverso le parole di Max e Maura, mentre scorrevano le immagini del luogo che da canonica di campagna semi-abbandonata è diventata una bellissima casa-famiglia, abbiamo visto ciò che può succedere quando ci si apre al desiderio di accogliere, con “pazienza e fiducia nel buon Dio che ci ha messo nel cuore questo seme”. E dopo la commozione, la festa con la cena nelle lunghe tavolate addobbate da alcuni amici ritrovatisi apposta due ore prima dell’inizio, affinché la sala fosse bella.
Dopo la cena i canti e il grazie a Miriam Nembrini che per più di 18 anni ha seguito la segreteria ma soprattutto ha curato la relazione con tante famiglie, mostrando attraverso la sua vita e la ded izione all’associazione che la maternità, la cura, l’attenzione, non sono solo un privilegio da rivolgere ai figli naturali o accolti e ai familiari ma possono diventare un dono per chiunque incontriamo. Un darsi che rende molto più bella e lieta la vita di chi apre la propria casa e il proprio cuore al mondo, chiedendo a Dio, come Miriam ci ha confidato commossa di aver fatto anni fa, la libertà di amare senza voler trattenere.
Buon nuovo inizio.
Giusi