Cosa avete fatto quest’estate?
I racconti di tre amiche ci ridonano la bellezza vissuta quest’estate
“Cosa avete fatto quest’estate?” Questa domanda di un’amica mi ha permesso di riconoscere ancora una volta la Grazia di essere dentro Famiglie per Accoglienza.
Con mio marito ricordavamo le vacanze dei primi anni di matrimonio: noi due soli, mare cristallino, cenette intime, relax. Negli ultimi anni lo “scenario vacanze” è cambiato: stipati in 5 in auto, mare non proprio limpido, sempre circondati da amici. Ecco, questa è la grande differenza che mi riempie il cuore di gratitudine: una grande compagnia che mi accompagna nelle giornate, anche in vacanza, e che mi aiuta a guardare con più serietà quello che è capitato nella mia vita.
Alla vacanza al mare da qualche anno viene anche una ragazzina che ora ha 13 anni: la prima accoglienza che abbiamo avuto, quando lei aveva solo 1 anno. Ora tratta la bimba che abbiamo adottato come se fosse la sua sorellina e gode anche lei della compagnia dei nostri amici! Al ritorno la sua mamma si è offerta per darci una mano e tenere i bambini se abbiamo bisogno ogni tanto e sono certa che lo fa per quello che ha intravisto nella nostra famiglia, segno della Sua presenza che diventa visibile e che continuamente ci mette assieme ad altri per poterla rivivere. (Letizia)
In questi giorni sto andando a casa dei miei suoceri e la prima cosa che mi stupisce è che, guardandoli, non ho negli occhi la pesante situazione di “non rapporto” che abbiamo vissuto in questi anni, ma mi accorgo che mi muovo per uno sguardo di gratuità a cui mi hanno educato il Movimento (Comunione e Liberazione, n.d.r.) e Famiglie per l’Accoglienza, tanto da chiedermi se sono proprio io che sto facendo loro compagnia. E questo dentro tutto quello che c’è da fare, come ad esempio attaccare ripetutamente il numero 31 su ogni vestito di mia suocera, che domani sarà accompagnata in casa di riposo. Questa decisione mi rattrista e mi fa fare fatica ma sono anche consapevole che lei è nelle Sue mani. Ho fatto inoltre ancora una volta esperienza della convenienza di domandare di fronte ad un bisogno: non potendo guidare ho dovuto chiedere ad una mia amica, fuori dal nostro giro, se mi accompagnava in macchina dai suoceri. E questa mia libertà nel chiedere ha imprevedibilmente permesso a questa persona di riallacciare il rapporto con loro, cosa che desiderava. Il Signore è all’opera. (Roberta)
Com’è stata ricca quest’estate segnata dalla gioia per un amico sacerdote che ci ha accompagnato con la sua presenza in alcune giornate insieme in montagna e al mare! Abbiamo sentito il suo sguardo buono su di noi e su tutti gli amici. Che ricca quest’estate segnata da questa domanda, che con un accento di sofferenza un collega aveva posto ad altri: “ma non ce l’avete proprio uno scantinato dove posso stare?”. Osservavo per capire a distanza. Poi, non so come, ho sentito con chiarezza che la disponibilità, per rispondere a quel bisogno che non era solo di un tetto ma molto più profondo, volevo darla io e ho chiesto a mio marito.
M. doveva stare qui un mese, poi sono stati due. La prima settimana, ci ha detto poi, ci studiava e non capiva dove fosse l’inghippo. Non poteva non esserci la fregatura. Una cosa gratuita così non l’aveva sperimentata mai, la sua vita era segnata da rapporti anche famigliari molto diversi. Poi piano piano si è sciolto ed è diventata un’amicizia bella e profonda con tutta la nostra famiglia. Quando, qualche giorno fa, abbiamo fatto la cena “dei saluti” insieme alla sua morosa (che spesso anche in questo tempo abbiamo avuto a casa a cena) ci ha detto che lui ancora non capisce come sia possibile quello che ha vissuto. Ha usato proprio la parola gratuità e ha detto che non sa spiegarsi come sia possibile.
Io sono commossa perché per noi averlo qui è stato un Bene enorme, in tutte le provocazioni e la vita che ha portato. Anch’io, anche noi, come lui, abbiamo visto di più. (Lucia)
Ricordiamo che il 2-3 ottobre ci sarà l’Happening al Palalevico dove saremo presenti con uno stand con le nostre dispense. Visita il sito.