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Giornata di inizio anno in Svizzera Romanda. “La vita non è fatta per essere risparmiata”

Giornata di inizio anno per una decina di famiglie della Svizzera Romanda

Doveva essere un pellegrinaggio all’inizio dell’autunno. Una giornata da condividere e nella quale affidare il cammino di ciascuno di noi. Il Covid e le sue conseguenze hanno decisamente cambiato la modalità dell’incontro, ma non la sostanza.
Così in circa una decina di famiglie della Svizzera Romanda ci siamo ritrovati via Zoom una domenica di novembre.
Abbiamo chiesto a Giuseppe, nostro amico e giovane prete di Losanna, di accompagnarci nella recita del rosario e alla preghiera abbiamo affiancato le letture proposte durante il pellegrinaggio organizzato da Famiglie per Accoglienza il 7 ottobre 2020.

Ci siamo resi conto che la risurrezione di Cristo, contemplata in particolare nei misteri gloriosi, coincide in fondo con la speranza di cui parla il filo rosso – che abbiamo letto insieme a conclusione della preghiera – e da cui scaturisce nella nostra vita quell’audacia che ognuno desidera ma che non può stare in piedi come esito del nostro sforzo o della nostra buona volontà. Come ci ricordava Giuseppe «da questo avvenimento di Resurrezione rinasce in noi e si chiarisce il giudizio per cui la vita, per essere vissuta all’altezza di quello che il nostro cuore desidera, deve essere donata: la vita non è fatta per essere risparmiata, ma per essere giocata nella realtà come dono di sé commosso e accoglienza dell’altro». L’apertura all’accoglienza è dunque «comune a tutte le vocazioni e anzi le lega in profondità. Diventa, in ultima analisi, una strada da percorrere insieme, che chiede ogni giorno la nostra disponibilità».

Prima di salutarci, ci siamo quindi affidati a Maria, che per prima è stata audace nel suo Sì, perché la sua audacia, semplicissima e discreta, possa diventare sempre di più anche la nostra.