“Ho imparato ad andare a fondo di cosa voglia dire essere amici”
Nella notte del 17 settembre scorso, dopo dieci mesi di malattia, è salita al Cielo la nostra cara amica Nadia Correale De Nardi, che per diversi anni ha partecipato con grande cuore e dedizione al direttivo milanese di Famiglie per l’Accoglienza. Lascia il marito e quattro figlie, e siamo certi che dal cielo continuerà ad accompagnare le nostre famiglie nell’avventura dell’accoglienza. Il suo esempio di fede e carità resta per tutti noi come una testimonianza limpida a cui guardare.
Grazie Nadia, per quello che hai testimoniato a tutti noi in questi mesi di malattia. Non ti sei mai arresa nella speranza di guarire, ma hai vissuto ogni prova con fede e speranza.
Sempre arguta, curiosa, ironica, solare, grintosa…..
Ho in mente le nostre telefonate e i numerosi messaggi da dicembre ad oggi, da quando ti hanno diagnosticato la doppia malattia fino a settimana scorsa: mi chiedevi sempre della vita della associazione, del direttivo, delle attività, e mi spronavi ad essere vera e me stessa.
Ho imparato a conoscerti in questi mesi e ad andare a fondo di cosa voglia dire essere amici, perchè tu lo hai reso possibile con grande semplicità e libertà, andando sempre al fondo delle questioni. Dal pigiama blu con le stelline come il manto della Madonna di Guadalupe alla quale eri particolarmente devota, ai cibi che potevi o non potevi mangiare, al dialogo sulle tue figlie, tuo fratello, e la Milano Marathon!!!
Tutti noi ci ricordiamo il tuo intervento al seminario di Peschiera, il tuo desiderio di paragonare il tuo lavoro di insegnante, con la nostra esperienza nella associazione.
Hai segnato e segni una strada di luce verso il Paradiso verso cui stanotte ti sei incamminata, nel tuo viaggio definitivo.
Ora veglia sulle tue figlie, su tuo marito e su tutti noi di #famiglieperaccoglienza. Tu che in questi anni hai accolto tante ragazze, russe, peruviane e che ti sei sempre prodigata per tutta la nostra associazione, tu che hai accolto, con dignità e umiltà questa prova cosi dura e definitiva, senza mai censurare nulla.
Veglia anche sui tuoi numerosi studenti, che possono essere solo fieri di avere avuto un’ insegnante come te, che fino a 3 settimane fa ancora studiava per il concorso!!! e che prenotava online gli incontri del Meeting da seguire!
Già manchi, eppure il tuo sorriso sembra riempire la distanza.
Mi sono stampata un tuo messaggio su whatsapp che diceva: “La preghiera reciproca ci sostiene e sfonda ogni distanza ed estraneità rafforzando la nostra fede e comunione.”
Al tuo funerale, momento supremo di passaggio, hai convocato un popolo, ed è stato impressionante volgere lo sguardo e vedere in quanti fossimo…dopo tanti mesi di distanziamento.
Il tuo primo regalo!
Maria Elena