“Ho allargato lo sguardo e il cuore”
Una riflessione sul percorso fatto in queste settimane di emergenza. E’ la testimonianza di Luigi.
“Guardandomi indietro mi sono reso conto di aver fatto un piccolo percorso. La prima tappa è stata la più egoistica: mi sono preoccupato per le perdite che avrei avuto sul lavoro, ero arrabbiato per queste limitazioni e per il danno economico che mi avrebbero procurato, cercavo di escogitare qualche soluzione per recuperare. Il passaggio successivo, man mano che la situazione emergeva nella sua gravità, è stato preoccuparmi per i miei figli, i miei nipoti, i miei parenti e amici, e per la mia salute. Passando i giorni, e grazie alle tante sollecitazioni che mi sono arrivate da più parti, ho cominciato ad allargare lo sguardo e il cuore, a domandarmi che cosa potevo fare di utile io per il bene di tutti, a cercare le persone, a pregare per tutto il dolore che c’è.
Mi sono reso conto di quanto fosse angusta la mia visuale prima che tutto questo accadesse: lo sguardo miope di chi pretende di avere tutto sotto controllo e vuole che tutti i conti tornino, anche dal punto di vista economico, di chi idolatra il proprio lavoro, e misura col contagocce il tempo da dare agli altri, da dare a Dio…
Mi sembra di aver scoperto allora che non basta cambiare lo sguardo, ma occorre lasciarsi guardare da Lui, scoprirsi guardati da Lui. Abbandonare l’illusione o l’ossessione del controllo, per lasciare che sia Lui il Signore della nostra vita”.