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Quando la tecnologia sostiene il desiderio

Anche quest’anno, a Varese, è stato proposto il percorso del minicorso per l’introduzione all’adozione che ha visto la partecipazione di 8 coppie da subito interessate e desiderose di confrontarsi tra loro e con le famiglie che presentavano di volta in volta la loro esperienza di genitori adottivi.

Purtroppo a metà febbraio il corso è stato interrotto a causa dell’emergenza sanitaria nazionale. E’ stato perciò deciso di riprendere il lavoro sfruttando le nuove tecnologie per non lasciare in sospeso troppo a lungo l’esperienza iniziata. La videoconferenza ha consentito il proseguo del cammino iniziato, seppur con una modalità nuova per tutti. Vedere i visi sui quadratini dello schermo e poter seguire i volti di chi parlava è stato strano ma allo stesso tempo molto umano e toccante.

La serata più interessante è stata quella in cui sono stati invitati a parlare tre ragazzi adottati: tutte le volte stupiscono per la sincerità con cui aprono il loro cuore. Giada, Gaia e Maxim hanno raccontato le loro fatiche nel sentirsi diversi rispetto ai compagni di scuola, delle domande sempre presenti sulle loro origini e sul perché dell’abbandono. Ma soprattutto hanno testimoniato la loro gratitudine per aver ricevuto la vita dalle loro madri “biologiche” e aver avuto la possibilità di aver trovato una famiglia, grazie all’adozione. “Siamo grati ai nostri genitori adottivi per averci dato una famiglia, per averci amato, per averci cresciuto, educato, aiutato: loro ci sono sempre stati per noi, hanno sempre risposto alle nostre domande, e ci hanno accompagnato nelle difficoltà”. Maxim, in risposta alla domanda di una coppia “Ma quando pensate ai genitori, chi avete in mente?”, ha risposto sereno e fermo: “Ai miei genitori adottivi, perché essere genitori non è una questione di nascita. Il ruolo dei genitori nella crescita è fondamentale”. E’ scaturito un breve e intenso confronto tra alcune coppie e i ragazzi: la loro sincerità è stata disarmante.

Quello che più ha commosso è stata una frase che poi Marilena ha ripreso per concludere il corso: “I nostri genitori ci hanno insegnato ad amare”.

Ecco dunque un insegnamento importante emerso in queste serate: “Noi genitori adottivi non siamo supereroi, spesso ci sentiamo inadeguati, come tutti; accogliamo e cresciamo il figlio di altri, ma nella nostra pochezza possiamo trasmettergli il nostro desiderio di accogliere e contagiarli con la nostra capacità di amare.”