Affido: “Siamo stati ri-scelti come genitori”.
Il 18 gennaio a Bologna testimonianza di genitori e figli affidatari: “Se tu vuoi, noi ci siamo!”.
Il 19 gennaio a Bologna abbiamo avuto l’occasione di ascoltare la testimonianza dei genitori affidatari Simona e Federico e del figlio Giampaolo. Ad iniziare è stato il padre Federico: “L’inizio è stato relativamente semplice, sono sempre stato riempito di amore da un Padre buono e volevo ridonare questo amore. Pensavamo di essere preparati, ma non si è mai preparati”.
Quando è arrivato in casa loro, Giampaolo era arrabbiato, viveva il distacco dalla famiglia naturale come un’ingiustizia. Le discussioni erano all’ordine del giorno, le cose ‘non andavano come dovevano andare’ e Giampaolo sembrava impermeabile a qualsiasi tentativo educativo. Quando con la maggiore età il figlio decide di andare via, Federico si sente offeso negli affetti e anche se Simona suggerisce che “l’affido è per sempre” lui non la pensa allo stesso modo. Emergono i sentimenti ambivalenti di rabbia nei confronti del figlio e di preoccupazione per non avergli dato la sicurezza per affrontare la vita, della libertà dall’esito e il non aver visto la realizzazione del desiderio buono che la famiglia aveva nel cuore.
E poi è Giampaolo a raccontare che i suoi genitori naturali erano sì un po’ complicati, ma gli hanno sempre voluto bene. Lui ha dovuto imparare ad adattarsi ad ogni condizione ed ha vissuto il passaggio all’affido come “un’incomprensibile imposizione. Solo dopo essermene andato ho capito”. Nelle difficoltà legate alla droga ci sono stati anche tanti incontri con chi voleva sinceramente aiutarlo, con i Servizi e con le Forze dell’ordine.
Così quando i genitori affidatari si rifanno vivi tendendo una mano Giampaolo decide di rimettersi in gioco entrando in comunità terapeutica. In quegli anni il rapporto tra loro cresce e trova un significato più chiaro. Per Federico e Simona è l’occasione di conoscere il mondo della tossicodipendenza. Così riscoprono che si vale più degli errori che si fanno. Simona sottolinea: “Siamo stati ri-scelti come genitori”.
Dal pubblico delle famiglie presenti emerge la domanda sincera di un ragazzo in affido: “Come fai a vivere con due famiglie? E come mai hai fatto così tanti errori?”. Gianpaolo risponde: “Bisogna prendere quel che c’è di buono in tutte e due. È vero che ho fatto tante scelte sbagliate, ma bisogna considerare anche quelle successive che mi hanno portato qui, a come sono adesso”.