Guidati dall’abbraccio di un imprevisto
Laura racconta il primo dei tre incontri della serie “Insieme per…Storie di famiglie in cammino” tenutosi alla Casa del Giovane a Bergamo il 6 dicembre 2019 dal titolo “Quando l’imprevisto bussa alla porta-la forza di un abbraccio” con Chiara Battisti e Marco La Loggia.
Sono stata alla testimonianza di Chiara e Marco perché mi sono accorta che nel periodo prima delle vacanze di Natale, complice anche l’inizio di un lavoro nuovo come insegnante (sogno di una vita ma più difficile e faticoso del previsto) ero ripiegata su me stessa, nel senso che proprio facevo fatica ad alzare lo sguardo e ad avere un orizzonte grande. Non ero felice: mi accorgevo di non gustarmi le cose che accadevano e di guardare mio marito e il mio bambino in modo affaticato e che da sola non riuscivo a volere bene a me, figurarsi a loro. Allora ho deciso di andare all’incontro e di invitare anche mio marito.
Ho visto due persone che hanno raccontato la loro storia, anche le parti non belle, quelle che uno non vorrebbe far vedere agli altri, i loro dubbi, i loro sbagli, le cose che gli hanno fatto toccare il fondo, e hanno detto che questo è stato una grazia. Mi è sembrato strano ma poi ho capito che sono ripartiti proprio dall’abbraccio che Chiara ha ricevuto da Don Eugenio Nembrini quando lei gli ha raccontato tutto il suo male, e che in quel male lì Gesù è venuto a mantenere la promessa di fedeltà che ha fatto loro quando si sono sposati. Spesso pensiamo che se seguiamo certe indicazioni morali cristiane non può accaderci nulla di male, se siamo bravi tutto filerà liscio come l’olio. Mi ha colpito invece Chiara che durante la serata ha continuato a ripetere la parola ‘umanamente’. Non giustificava i suoi sbagli ma faceva capire che erano umani, dettati da un desiderio umano. Per questo l’ho trovata simpatica, affine a me: non le basta niente, né la famiglia, né il lavoro. Mi è servito sentirli parlare perché mi hanno aiutata a capire ancora di più che Gesù è l’unico che basta al cuore dell’uomo e che è venuto ad abbracciarci così come siamo, umanamente. Così la vita diventa un imprevisto se ci lasciamo guidare da quell’abbraccio.
Andare a quell’incontro mi ha cambiato perché ho iniziato ad aspettarmi di più, quell’imprevisto di cui Chiara e Marco hanno pieni gli occhi e in classe va molto meglio perché Gesù può nascere anche lì, e non dipende dalla mia bravura. Poi mi ha colpito quello che è nato dal loro amore, che quando non avevano chiaro che Gesù è il fondamento era così in discussione, fragile, in pericolo. E ora sono così forti, vivi. Viene voglia di stare con loro per seguire quello che seguono loro.
Laura