Legami Adottivi tra appartenenza e identità
Sabato 9 novembre 2019 si è tenuto a Firenze il convegno dal titolo “Legami Adottivi tra appartenenza e identità”, restituzione di un lavoro svolto nel precedente incontro del 15/06 trattato sempre a Firenze, presso l’Istituto degli Innocenti. Protagoniste quattro giovani donne adottate (tre delle quali mamme): Devi, Maria, Juliana e Sangeetha.
Accogliamo l’invito a partecipare, siamo una mamma adottiva di tre ragazze indiane e una giovane donna indiana adottata, due amiche che sono curiose in ascolto. E’ una giornata dedicata alle persone adottive adulte, a tutti i legami che si intrecciano, dal privato fino ad allargarsi sempre di più per diventare parte della realtà, l’adozione vissuta e raccontata nel concreto dalle protagoniste partendo dalla famiglia, amici, coppia, partner, figli, fino alle sfere che riguardano il sociale, la scuola, il lavoro. L’esperienza adottiva spesso ridotta a patologizzazione, soprattutto da parte degli operatori di settore, viene rivista da chi è adottato come un’opportunità grande insieme ai genitori di accompagnamento alla crescita di questi figli verso la vita adulta. Gli stessi operatori sociali che collaborano al progetto si sono spesi in una ricerca per un supporto, non per una terapia.
Riportiamo una delle frasi che più ci ha colpito formulata da una relatrice: “Noi adottati ci sentiamo spesso incompleti, facciamo fatica a vivere perché guardiamo spesso il passato, ciò che ci è successo in modo negativo, pensando di prenderla come scusa per il nostro futuro. Ma il fatto è che dobbiamo vivere nel qui ed ora ed avere uno sguardo più positivo ed ampio sul nostro futuro”.
Possiamo dire che abbiamo visto un punto innovativo, un punto di luce e verità a cui guardare, ci portiamo a casa la bellezza di un confronto arricchente, non urlato ma maturo, consapevole, dove con estrema gratuità e coraggio si sono affrontate tematiche della sfera privata. Un augurio perché queste esperienze si consolidino, crescano e si diffondano.
Mariella Merisio e Puja Grigis