La Carità non avrà mai fine: il Seminario nazionale di Famiglie per l’Accoglienza
La Carità non avrà mai fine: il Seminario nazionale di Famiglie per l’Accoglienza, Peschiera del Garda, novembre 2019. Seconda parte.
Accanto alle esperienze delle famiglie, altri interventi hanno consentito un approfondimento del senso e dei compiti presenti dell’opera di Famiglie per l’Accoglienza: Walter Sabbatoli, presidente di CdO Opere sociali, ha documentato la maturazione di un lavoro di rete tra più opere, quelle da lui create e coordinate per il recupero di persone con dipendenze, da “Comunità Nuova” a “Pinocchio” allo SMI (primo SERT in Italia convenzionato e nato su iniziativa del terzo settore), fino a inglobare nell’opera “Il Cortile” altre opere educative che nel frattempo erano nate, come la cooperativa Campus che ha creato diversi asili nido.
Sante Pagnin ha raccontato di “Giotto”, una cooperativa sociale che si occupa del sostegno a carcerati e persone svantaggiate mediante la creazione di posti di lavoro e un loro accompagnamento educativo. Paolo Arosio ha condiviso la storia degli Amici di Giovanni, genitori legati da un’amicizia di famiglie con figli disabili, che nel tempo hanno sostenuto associazioni analoghe in altre città come il Piccolo Principe di Ancona, o la rinascita di una scuola in Svizzera. Anna di Ancona ha raccontato dell’associazione educativa “Arianuova”, che con grande creatività ha portato alla produzione di un vino con uva vendemmiata dai ragazzi disabili: “Eravamo protesi all’azione terapeutica. Ci siamo accorti che i nostri figli sanno vendemmiare, e producono vino!”
La domenica mattina è stata dedicata a un approfondimento dell’origine più propria di Famiglie per l’Accoglienza, nata ormai quasi 40 anni orsono dall’incontro con don Luigi Giussani. Don Emmanuele Silanos, della Fraternità San Carlo, ha approfondito i diversi significati inclusi nella parola carità: “Carità è dare la vita per un altro, e questo è il senso più alto della vita”. Circa il significato testimoniale dell’associazione, così ha concluso don Silanos: “La vostra associazione è attrattiva per tutte le famiglie, che hanno gli stessi bisogni, e soprattutto oggi il bisogno di condividere i problemi delle proprie famiglie. Siete persone luminose, che sono state abituate a fare i conti con le proprie fatiche, e dove affrontarne di nuove diventa quasi un bisogno di più. Perché ci si rende conto che il bisogno e la debolezza sono la strada per essere abbracciati. Alla base c’è l’esperienza di essere abbracciati”.