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L’esperienza scolastica dei figli accolti, avventura che può diventare uno spettacolo

“Il disagio scolastico: cosa ci insegna l’esperienza dei figli accolti.” Breve resoconto dell’incontro con la dott.ssa Luisa Leoni Bassani, svoltosi a Rovereto.

Un dialogo fitto di domande e di risposte ricche di spunti di riflessioni. Come non sovraccaricare di richieste e di aspettative i nostri figli e ragazzi già segnati da storie personali che “affaticano” la loro avventura scolastica?

Come tuttavia non scadere in un atteggiamento rinunciatario? Su cosa far leva perché la loro esperienza sia comunque sentita positiva e accompagnata da adulti che hanno fiducia in loro?

La dottoressa Bassani ha reagito a queste ed altre domande offrendo, a partire dalla sua esperienza professionale e personale, alcuni spunti decisivi per il nostro lavoro di adulti che accompagnano questi bambini e ragazzi, molte volte così provati dall’esperienza di misurarsi con la scuola e lo studio.

  • “Occorre chiedersi per che cosa chiediamo ai figli di fare fatica,. Ciascuno sa che si può fare fatica quando si ha chiaro che ‘ne vale la pena’.
  • La loro paura di non essere in grado, rispetto a quello che ci si aspetta da loro, deve farci riguardare l’importanza di due condizioni essenziali: la pazienza e il tempo.
  • Dobbiamo far emergere la scuola non solo come un problema che li interpella, ma innanzitutto un “luogo dove vivere”.
  • Noi spesso misuriamo i nostri figli, anche i loro talenti. Spesso non li guardiamo nel loro scoprirsi, ma solo in ciò in cui riteniamo essi debbano eccellere.
  • C’è una grande tentazione di noi adulti, genitori ed insegnanti, di incaponirci nel chiedere loro la fatica solo in ciò in cui non riescono, perdendo di vista e non valorizzandoli in ciò in cui invece “funzionano”.
  • Il rischio è quello di averli ‘pre-visti’ invece che vederli come una cosa nuova, in divenire.
  • Per questo è fondamentale stimarli perché ci sono e sostenerli dando loro credito e fiducia nell’impegno della loro avventura, che è innanzitutto di vivere e non solo di sostenere prestazioni scolastiche o di comportamento”.

Grati di questo momento di confronto, continuiamo nel lavoro di sostegno e di accompagnamento dei nostri figli, in un’avventura educativa che, se vissuta come un’opportunità di crescita per noi stessi, può diventare uno spettacolo, che ci vede tutti protagonisti, seppur con ruoli diversi.