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“Figli adottivi e rapporto tra generazioni”: incontro delle famiglie di Bergamo

Qui una sintesi dell’ultimo incontro dei gruppi adozione di Bergamo (famiglie con bambini piccoli e in età scolare e genitori di figli adolescenti) del 24 marzo scorso. Il contributo e dialogo con la dr.ssa Anna Marazza, psicologa (appunti sommari non rivisti dalla relatrice).

Anna Marazza: “La prima fase dell’adozione è quella in cui i genitori puntano a fare sentire il bambino appartenente alla famiglia e loro stessi imparano a sentirlo figlio. In questo momento di costruzione di un’appartenenza in cui sappiamo che il bambino deve fare esperienza di un bene, capiamo subito che il nostro bene è insufficiente. Nasce così il bisogno che ad accogliere il figlio vi sia una famiglia allargata che includa i nonni.

Tutti i bambini sono curiosi e si esaltano quando possono mettersi in contatto con chi c’era prima della mamma e il papà, quando possono incontrare ciò che ha generato i genitori. I nonni rappresentano la certezza di un prima, di un oltre che è qualcosa di più grande. È l’incontro con una promessa di infinito: se c’è qualcosa che viene prima ci sarà anche qualcosa che verrà dopo.

A volte i rapporti con i nonni sono però difficili e allora, quasi senza accorgersi, li si scredita un po’. E’ dunque importante perdonare i nonni di non essere stati dei genitori perfetti così come loro devono perdonare i figli con la consapevolezza che per quegli sbagli che possono commettere ci sono passati anche loro”.

A sintesi dell’incontro, Giusi sottolinea come “provare a recuperare il bene con le famiglie di origine per generare un bene più grande è la grande sfida che l’incontro con Anna Marazza ci ha lasciato insieme alla certezza che i figli che ci sono stati affidati con il loro bisogno di amore e certezze ci educano continuamente ad una posizione più umana”.