Se vuoi portare la pace nel mondo, vai a casa e ama la tua famiglia
Domenica 28 febbraio a Bassano, presso la l’Istituto Scalabrini, Famiglie per l’Accoglienza Veneto si è ritrovata per un incontro dal titolo “Salvarli per salvarci: storie di immigrazione e accoglienza”.
L’incontro scaturisce da un percorso svolto con un gruppetto di amici dell’Associazione coinvolti in un lavoro di letture, confronti e riflessioni nell’ambito della realtà delle persone immigrate, come persone con una storia di bisogno: “A quale sguardo desideriamo educarci di fronte alla sfida della diversità che la realtà degli immigrati pone? L’esperienza della nostra associazione ci fa dire che la famiglia è un luogo da amare e che è capace di farlo sino ad un incontro con chi è diverso da noi”.
Partendo dall’accoglienza famigliare, queste testimonianza ci hanno raccontato della possibilità di guardare il cuore “dietro” ai volti di chi incontriamo e che la famiglia, come luogo di accoglienza, può portare un contributo prezioso.
Maria Muscherà, preside di un istituto scolastico di Messina, racconta del suo incontro con i ragazzi, del lavoro per coinvolgere gli insegnanti, della collaborazione con le altre associazioni e del progetto didattico Nessuno è straniero a scuola: “Per quanto male gli avessero fatto i trafficanti di uomini o il razzismo di alcuni italiani, il bene che ha ricevuto [uno degli stranieri] dalla donna che lo ha accolto, era più grande del male ricevuto”.
Luca Sommacal del Direttivo Nazionale di Famiglie per l’Accoglienza ha condiviso l’esperienza di collaborazione con la Caritas ed il cammino fatto con le famiglie per stare di fronte a una diversità così grande, delle resistenze e delle disponibilità, del lavoro fatto insieme: “In una famiglia si può sbagliare,” ci dice, “ma si può anche ricominciare, ci si può voler bene. ‘Se vuoi portare la pace nel mondo’ ha detto una volta Santa Teresa di Calcutta, ‘vai a casa e ama la tua famiglia’ “.