30 anni di storia in Emilia Romagna, il messaggio del Presidente
Il 16 ottobre 1987 nasceva Famiglie per l’Accoglienza in Emilia Romagna:
il messaggio di Marco Mazzi in occasione del pellegrinaggio di inizio anno al Santuario di San Luca a Bologna
Trent’anni fa io non ero di Famiglie per l’Accoglienza, non l’avevo ancora incontrata. Allora grazie a chi c’era già ed ha permesso questo incontro a me e a tanti di voi. Incontrata, e quindi gratuitamente donata, non mia, non nostra, piena di quella gratuità che ci fa e ci ama e ci salva perché viene direttamente dal Signore. Grazie a chi c’ era, grazie a chi si è coinvolto dopo, grazie a chi ha messo il suo sì e la sua storia dentro questa storia che è la nostra amicizia, operosa e aperta al mondo.
Senza il sì di ciascuno non saremmo quello che siamo, segno e meraviglia per noi e per tanti che ci incontrano. Senza la consegna e il sacrificio che viviamo e il desiderio, la coscienza di appartenere ad un cammino comune non potremmo vivere l’ esperienza dell’ accoglienza in tutto il suo orizzonte.
“La vostra è un’esperienza ed è un’amicizia”, ci ha detto don Giussani. L’organizzazione e l’associazione sono strumento di aiuto a queste due cose: all’esperienza personale e all’amicizia vicendevole. L’esperienza e l’amicizia (o compagnia) che nasce dell’esperienza hanno una caratteristica che dimostra la loro vicinanza a Cristo. L’esperienza è un orizzonte che si dilata sempre di più: quanto più uno vi penetra accogliendola, quanto più uno vi cammina dentro, tanto più essa si allarga con un orizzonte che diventa sempre più grande. La compagnia è un ‘amicizia che traduce in termini passeggeri, ma di valore non passeggero, il rapporto con Cristo.
Un orizzonte che in questi anni si è dilatato nella vostra regione. Quanti bambini hanno trovato una famiglia, qualcuno che ha detto loro “tu sei un bene per me” fino a implicare con loro tutta la vita; quanti adulti e quante famiglie hanno ritrovato la bellezza della loro unità e della loro casa nell’accogliere; quanti parenti, amici, compagni di lavoro, operatori, amministratori incontrandovi hanno riconosciuto il bene che accadeva e spesso hanno ringraziato il buon Dio che lo fa accadere.
C’è il sì quotidiano di tante accoglienze, c’è l’amore tenace alla forma in cui il Signore suggerisce il cammino, c’è una creatività laboriosa e gratuita nello sviluppo che l’associazione ha avuto in questi 30 anni in Emilia Romagna, per cui siete diventati una delle realtà più vive, trasparenti e mature della nostra storia. E cresce una gratitudine piena di stupore nel ritrovarci insieme l’uno accanto all’altro testimoni della presenza operosa del Signore tra noi e nel mondo. Una gratitudine verso ciascuno a partire da chi, come Alberto, ha guidato, e non da solo, l’associazione, a chi ha portato le croci più grandi, a chi ci accompagna dal Cielo.
Nel pellegrinaggio tutto questo mettiamo nelle mani della Madonna. Lei sa tutto di noi e lo guarda come una madre, lo accoglie, lo porta al suo compimento che è Gesù. Nelle Sue mani consegniamo ogni nostro gesto, desiderio, tentativo e le persone care, quelle che abbiamo accolte e le nostre famiglie.
Marco Mazzi