Testimonianze ed incontri: 4 nuove dispense
Quattro nuovi approfondimenti di temi legati all’accoglienza: ecco i Quaderni che saranno disponibili al Meeting di Rimini, presso lo stand di Famiglie per l’Accoglienza.
Le dispense di Famiglie per l’Accoglienza si chiamano “Quaderni” perché spesso originano dagli appunti, rivisti dall’autore, di un incontro pubblico così significativo da essere proposto come strumento di lavoro e confronto per tutti. Questi Quaderni sono disponibili presso la segreteria nazionale e le sedi locali dell’associazione o si possono chiedere in occasione degli incontri pubblici.
Marina Ricci, L’amore entra nel mondo passando dalla famiglia, quad.53 Accoglienze
Marina Ricci, giornalista, racconta la sua esperienza di adozione di Govindo, ma soprattutto come questa ha cambiato la sua consapevolezza, riprendendo i contenuti del libro edito da Edizioni San Paolo: “Quando vado in giro per il libro, i miei lettori mi raccontano le loro storie e così mi accorgo che Dio ha la sua inventiva e, avendo sperimentato, non voglio neanche entrare nei fatti suoi, che faccia quello che gli pare, tanto lo fa. Però la dinamica è la stessa nella vita di ognuno, adozione o non adozione. L’unica cosa che cambia è la consapevolezza. Non cambi tu, ma sai che da solo non puoi fare niente. Sai anche che riproverai ogni volta a fare da solo, che la cosa più difficile è fidarsi, cioè credere che esiste per davvero, che Dio esiste e fa quello che vuole. Io ho continuato a chiamarle coincidenze, quando stavo a Calcutta i primi tempi, perché mi vergognavo di ammettere che Dio si stava facendo sentire in modo così evidente”.
Don Gianluca Attanasio, La misericordia comme occasione di rinascita della famiglia, quad.54 Accoglienze
Don Attanasio approfondisce la natura della misericordia: “La misericordia non è eguagliare il bene al male come se tutto fosse la stessa cosa, ma è piuttosto riconoscere che c’è qualcosa di più grande del nostro male.” E continua poi, sollecitato dagli interventi, mettendola in rapporto all’esperienza di vita in comune e, in particolare, della vita famigliare: “L’altro, anche quando vedo gli abissi di disperazione, di male, di violenza, ha in fondo sempre una luce da cui tutto può rinascere. Quando abbracci la diversità ti apri a quel di più che rende la vita interessante”.
Silvia e Sante Pagnin, La certezza per guardare il figlio e fargli compagnia, quad.55 Accoglienze
Silvia e Sante, genitori affidatari, raccontano cosa stanno scoprendo nell’incontro con i figli accolti e con la compagnia di famiglie che li stanno accompagnando: “Per me è stata chiara una cosa: – racconta Silvia – che io non so fare niente, non sono capace di accogliere, di tener conto dell’altro, di lenire un dolore. Qui mi sono resa conto che in quel momento ero io la prima ad essere accolta. Il punto non è essere capaci, avere le spalle grosse, risolvere, ma essere commossi e grati per la presenza dell’altro”.
Don Francesco Braschi e Valentina Doria, Un figlio tra desiderio e promessa: la sfida della paternità e della maternità nell’accoglienza, quad.56 Accoglienze
Don Francesco Braschi approfondisce in un dialogo con le famiglie cosa significhi guardare con verità al desiderio di paternità e maternità che nasce nella coppia: “Quando ci stacchiamo dall’origine, cioè quando non guardiamo il modo che Dio ha di creare, ci inventiamo un nostro modo di creare dove sta dentro una realizzazione davanti agli altri, dove sta dentro la paura di non essere all’altezza, dove sta dentro il sentire come ingiustizia il fatto che non abbiamo quello che gli altri hanno: e queste modalità di pensare e di agire sono tutte quasi delle caricature del desiderio buono di fecondità.” Al dialogo partecipa anche Valentina Doria, ginecologa, a partire dalla sua epserienza lavorativa: “Quando c’è una domanda, quando c’è un desiderio, qualcosa che ci strugge, è perché qualcosa in noi si sta svelando, è come farsi una passeggiata in un paesaggio nuovo. Per cui se noi abbiamo troppa fretta di concludere la questione, ci perdiamo il meglio”.