La scelta di Fabiano Antoniani, “dj Fabo”: una nota di Paolo Arosio e Marco Mazzi
La scelta di Fabiano Antoniani, “dj Fabo”: una nota di Paolo Arosio, Associazione Amici di Giovanni e Marco Mazzi, Associazione Famiglie per l’Accoglienza
Dalla nostra esperienza
Davanti al dramma di una persona che sceglie di non vivere, davanti al mistero di una vita piena di dolore, davanti alla domanda gridata che farla finita sia un diritto, davanti al dibattito mediatico dei commenti e delle strategie politiche… si resta senza parole. Il rispetto per la storia di ciascuno, della sua esistenza, dei suoi tentativi, dei suoi legami, spinge al silenzio.
Eppure c’è un disagio che cresce dentro, c’è qualcosa che va guardato e detto. Chi vale oggi? Quale vita immaginiamo come buona? Che modelli, che attese, che successi, che capacità rendono la vita degna?
Sottile si allarga la cultura dello ‘scarto’ di cui parla papa Francesco, che non riconosce l’altro innanzitutto come un bene, comunque entri in rapporto con noi, e ci chieda di cambiare. Non è un caso se questo è il tempo in cui non nascono più bambini Down.
Noi, genitori di bambini così, noi che abbiamo accolto nelle nostre case bambini e persone segnate dalla malattia o dall’handicap, abbiamo sperimentato quanto questa sfida sia grande e preziosa, pur con tutto il suo dolore. Un’avventura faticosa e piena di vita. Noi desideriamo ricordare, partendo da quello che accade nelle nostre case, che l’ altro è un bene, a volte misterioso e nascosto, ma prezioso e da accogliere.
L’accoglienza è un modo di rapporto tra le persone oggi sempre più necessario. L’accoglienza può lasciare le persone meno sole, può accompagnare anche chi si trova di fronte a un grande dolore, senza uno scopo per cui vivere. Certo il riconoscimento che la vita è un dono, che Qualcuno ce l’ha donata, e continua a donarcela, apre il nostro gesto al suo più profondo e costruttivo significato.