“Il desiderio infinito di essere abbracciato”
Circa 150 persone hanno seguito domenica 3 aprile a Firenze la testimonianza di Enrico Craighero, invitato da Famiglie per l’Accoglienza Regione Toscana, in occasione di una giornata di convivenza.
Un intervento intenso che ha colpito tutti i presenti: la storia di una famiglia, con la nascita di due figli disabili, il cammino che ha portato Enrico, seguendo i passi di sua moglie, a guardare e amare Lele e Paolo così come sono; la sfida che si rinnova ogni giorno per vivere pienamente.
“Pensiamo che il limite, non solo quello fisico, sia contro di noi e passiamo la vita nello sforzo per eliminarlo – ha detto Craighero -. Possiamo guardare quel limite come il difetto più grande oppure vederlo come segno del desiderio infinito di essere abbracciati”.
“Non possiamo impedirci il pensiero che i nostri figli debbano essere bravi e buoni, o immaginare per loro quello che riteniamo sia buono – ha detto ancora , rispondendo alle domande dei presenti – Il problema sorge se fissiamo i nostri parametri come obbligo, il problema non è avere un progetto, ma assolutizzarlo. Allora è una lotta difficile liberarsi dall’esito e comprendere che tuo figlio non è tuo, ma di un Altro”.