12 marzo. Un modo originale di incontrarsi
L’incontro del 12 marzo è stata un’occasione originale di incontrarsi e riprendere gli appunti dell’incontro con don Attanasio di febbraio. Perché?
L’incontro si è svolto anche a casa nostra a 90 km di distanza da Torino dove c’era la riunione “ufficiale”, grazie ad un collegamento via Skype. In collegamento amici dalla Valle d’Aosta e da Asti. La modalità di incontro originale è stata occasione per invitare amici che hanno iniziato il cammino dell’adozione e che avrebbero avuto difficoltà a raggiungere Torino quel giorno.
Si è lavorato sulla provocazione lanciata da don Attanasio e cioè il fatto che con lui abbiamo una cosa in comune: il fatto di avere dei figli spirituali, perché noi accogliamo come lui dei figli che non sono nostri, quando ad esempio incontra persone in parrocchia o fratelli seminaristi.
Una famiglia di amici in collegamento ha raccontato della difficoltà vissuta con il loro figlio già grande, sottolineando come sia fondamentale aver un luogo come Famiglie per Accoglienza che ti fa compagnia in ciò che accade, le cose belle e quelle più faticose. Altri di come nell’adozione, a volte, la sera prima sei a cena fuori in due e il giorno dopo ti ritrovi in tre, senza neanche le “istruzioni per l’uso”.
Ciascuno con la sua storia, all’inizio o già datata, per un tempo: chi vive l’adozione o l’affido, come diceva don Attanasio citando don Massimo Camisasca, insegna a tutti i genitori che i figli ti sono affidati per un tempo che non è nelle nostre mani, ma è dentro il disegno di Dio.
Simona, Boves (CN)