Famiglie e saluti di Natale a Milano: una serata in compagnia
Incontro conviviale di Natale a Milano lo scorso 12 Dicembre. Testimonianza, cena e festa insieme. Una serata in cui le famiglie hanno condiviso esperienze belle e difficoltà dell’accoglienza. Un giudizio comune: l’Associazione è un di più per la propria esperienza familiare.
Circa cento adulti ed una quarantina di bambini in festa ed amicizia. Incontro, testimonianza, cena e canti insieme: questo il programma della serata di Famiglie per l’Accoglienza dello scorso 12 Dicembre a Milano. Un occasione di incontro per i diversi Gruppi dell’Associazione e per famiglie che si accostano con curiosità ad adozione, affido o altri percorsi di ospitalità familiare.
Anche quest’anno i partecipanti hanno potuto godere della poesia e della gioia de “La Canzone dell’adozione” intonata dal suo autore Luciano Nascimbeni. Qui il testo e il file audio.
Proprio Luciano ha raccontato dopo la serata: “Alcune cose mi hanno colpito sabato sera: la bella, spontanea e semplice partecipazione dei bambini e degli adulti a cantare. Alcuni tra noi sono abituati mentre altri, nuovi, si sono lanciati con semplicità nella partecipazione ai canti di gruppo. Una signora in particolare mi ha colpito perché era alla sua seconda presenza, ma cantava e ballava veramente contenta anche se non conosceva alcune nostre canzoni. Si divertiva proprio ed era bello vederla. Don Giussani ci diceva che: ‘Nessuna espressione dei sentimenti umani è più grande della musica… Il canto è l’espressione più alta del cuore dell’uomo… Il canto è espressione della letizia e della tranquillità che viene dall’essere amati. Che viene dall’appartenenza”. Per questo abbiamo una responsabilità di fronte a nuove famiglie che si avvicinano: far vedere ed incontrare la bellezza della nostra amicizia anche attraverso i nostri canti e nel nostro modo di stare insieme”.
Anche Mariangela, del Gruppo Affido, ha poi detto: “La presenza di tanti bambini e il clima festoso e un po’ di confusione ci hanno regalato una serata straordinaria! Nel dialogo prima di cena sono emerse alcune provocazioni molto interessanti: l’apertura della famiglia all’accoglienza è una possibilità di crescita della persona che si esprime in tutti gli ambiti in cui si vive e cambia il modo di guardare chiunque incontriamo. Le ferite dei nostri figli accolti sono una occasione anche per noi per approfondire le domande che noi abbiamo sulla vita. Questa ferita ci chiede di starci di fronte, e il cercare di chiuderla porta a una riduzione che è un di meno.Chi ci incontra in qualche occasione pubblica incontra persone che rendono affascinante e interessante l’esperienza dell’accoglienza: e questo si comunica soprattutto attraverso l’espressione dei nostri volti! La serata vissuta insieme con le famiglie adottive, la possibilità di “contaminazione” tra le due esperienze ha mostrato la ricchezza e bellezza della vita dell’associazione che si esprime bene nel ‘filo rosso’ di quest’anno: ‘Vivendo e testimoniando. Nell’avvenimento l’opera’ “.
La generosità delle famiglie si è mostrata anche in un’altra azione: durante la serata sono stati raccolti regali confezionati che verranno consegnati a Natale a bambini e famiglie vittime della guerra e profughe della regione di Kiev.
15 Dicembre 2015